Quando sono in mezzo alla natura, sempre mi sento libero


Questo era il mantra del nostro amico Rodrigo, giovane promessa del Real Madrid Castilla, o almeno così gli piaceva raccontarla.

Era entrato nella nostra comitiva di amici un po’ per caso e un po’ per sbaglio, ma grazie a lui avevamo smesso di trascorrere le nostre domeniche all’ombra di un divano dallo schienale reclinabile.

Rodrigo era fatto così: ti chiamava alle 7 del mattino a weekend alterni per invitarti a scalare le montagne, come se fossimo tutti degli scalatori provetti, come se la nostra vita sedentaria non avesse atrofizzato i nostri muscoli a sufficienza.

In quella sciagurata domenica di giugno, almeno per noi comuni mortali, il Sacro Graal da raggiungere, secondo il suo piano malefico, erano i 100 scalini: 100 lunghi passi in salita con il sole cocente che bruciava la nostra pelle. Ovviamente, nessuno di noi, Rodrigo incluso, si sarebbe ricordato di portare la crema solare.



Con la scusa del rischio di insolazione, qualcuno di noi suggerì di prendere la macchina e avvicinarci il più possibile alla meta, così da poter portare comodamente anche bevande e snack.


Ma Rodrigo ci guardò come un cane bastonato e disse: “La macchina? Per andare in mezzo alla natura? Su ragazzi, non esageriamo…”

“Non solo quello che dite non ha senso, visto che ci sono solo scalini e le macchine non volano”, disse Rodrigo, ma non è nemmeno sostenibile prendere l’auto per fare pochi chilometri con l’obiettivo di trascorrere una giornata nella natura.

E così partimmo alla volta dell’Everest. Gli occhi di Rodrigo si illuminavano mentre ci incoraggiava a continuare, promettendo che la vista dalla cima avrebbe ripagato ogni nostro sforzo.


E, in qualche modo, aveva ragione. Quando finalmente arrivammo in cima, il panorama era mozzafiato.


La città sembrava lontana anni luce, e noi, stanchi ma soddisfatti, ci sentivamo come conquistatori di nuove terre.



Mentre ci riposavamo su quelle rocce arroventate dal sole, Rodrigo, con un sorriso smagliante, ci disse: “Vedete ragazzi, in mezzo alla natura, ci si sente liberi”

E così, anche se le nostre gambe erano pesanti come piombo e la nostra pelle era rossa come un’aragosta, ci rendemmo conto che Rodrigo aveva portato qualcosa di prezioso nelle nostre vite: la voglia di esplorare, di muoverci, di scoprire e sopratutto di vivere la natura.



Gruppo 2

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